In un mondo globalizzato come quello in cui viviamo le occasioni di interazione in presenza o anche solo a distanza sono aumentate esponenzialmente:ogni giorno comunichiamo con un collega o un capo di cultura diversa, facciamo business con qualcuno che si trova dall’altro capo del mondo , partecipiamo a meeting internazionali .
Ma siamo sicuri di sapere come lavorare efficacemente con persone di culture diverse?
Di solito si tende a pensare che la conoscenza della lingua straniera sia tutto ciò che serve: ebbene, diciamo che non è proprio così..
Quello che intendo dire è che la conoscenza della lingua può senz’altro aiutare ma non è sufficiente .
Dobbiamo acquisire una specifica competenza: quella interculturale .
La competenza interculturale viene solitamente definita come ” la capacità d’interagire efficacemente ed in maniera appropriata in situazioni di carattere interculturale”.
Si tratta, in pratica, di una serie di conoscenze e abilità grazie alle quali l’individuo è in grado di individuare i comportamenti più appropriati al contesto nel quale si trova ad agire.
Ma andiamo per ordine, innanzitutto, che cos’ è la cultura?
L’olandese Geert Hofstede -uno dei massimi esponenti dell’Intercultural Management – definisce la cultura come quell’atteggiamento mentale collettivo che fa agire le persone in maniera uguale, ovvero una sorta di programma mentale alla base del pensiero, delle emozioni e delle azioni di un gruppo o di una popolazione.
Uno dei modelli più conosciuti per spiegare la cultura è quello dell’ “iceberg”.
L’idea che sta alla base di questo modello è che la cultura può essere considerata come un iceberg di cui solo una piccola parte emerge dall’acqua e pertanto risulta visibile.
La a parte molto più estesa si trova sott’acqua ed è perciò invisibile.
Cosa vuol dire ?
Vuol dire che pur essendoci molti elementi della cultura che sono visibili ( ad es architettura, arte, cucina, musica, lingua,ecc… ) la maggior parte sono difficili da individuare: sto parlando di regole, valori, modo di comunicare, di usare lo spazio, il tempo, ecc.
Tutto ciò, come è facile intuire rende l’interazione con persone di culture diverse più difficile .
L’incontro tra culture diverse può creare una sorta di shock culturale, tanto più elevato quanto più distanti sono le culture delle persone coinvolte , spesso accompagnato da effetti negativi sul coinvolgimento organizzativo, sul clima di lavoro e sulle performance.
Lavorare con persone di culture diverse vuol dire venire in contatto con contesti ambientali diversi, ognuno dei quali richiede specifiche modalità di interazione.
Non tener conto di tali differenze può determinare l’insorgere di incomprensioni e conflittualità .
Tutto questo può compromettere il buon esito di qualunque tipo di progetto nonostante la buona volontà delle persone coinvolte .
La consapevolezza di come agiscono le differenze culturali è il primo step per operare in contesti internazionali ed essere in grado di riconoscere e gestire problematiche legate a pratiche di business divergenti.
Cosa fare allora ?
Chiunque interagisca con persone di culture diverse o stia pensando ad una carriera internazionale deve sviluppare il cosiddetto “global mindset” ovvero la mentalità globale.
Gli studiosi Gupta e Govindarajanè definiscono il global mindset la capacità di “interpretare il mondo con apertura e consapevolezza della diversità esistente tra le diverse culture e la propensione ad incorporare tale diversità “
Si tratta di un’insieme di skill che si acquisiscono tramite viaggi all’estero, esperienze di lavoro in Paesi diversi dal proprio di origine, attraverso la possibilità di frequentare persone di culture diverse in luoghi diversi .
Ovviamente occorrono anche specifici training o percorsi di coaching .
La capacità di interagire efficacemente ed in maniera appropriata con persone di culture diverse può fare la differenza nella tua crescita professionale …
Ricorda però.. nessuna improvvisazione !
Vuoi saperne di più ?Dai un’occhiata ai percorsi di intercultural coaching !
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